Rezension über:

Jean-Marie Martin: De la Pouille à l'Artois. Documents italiens concernant le comte d'Artois Robert II conservés aux Archives départementales du Pas-de-Calais (1266-1303) (= Documents, Études et Répertoires; 92), Paris: CNRS Éditions 2022, 203 S., ISBN 978-2-271-14032-6, EUR 70,00
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Rezension von:
Fulvio Delle Donne
Dipartimento di Scienze umane, Università della Basilicata
Redaktionelle Betreuung:
Ralf Lützelschwab
Empfohlene Zitierweise:
Fulvio Delle Donne: Rezension von: Jean-Marie Martin: De la Pouille à l'Artois. Documents italiens concernant le comte d'Artois Robert II conservés aux Archives départementales du Pas-de-Calais (1266-1303), Paris: CNRS Éditions 2022, in: sehepunkte 23 (2023), Nr. 5 [15.05.2023], URL: https://www.sehepunkte.de
/2023/05/37671.html


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Jean-Marie Martin: De la Pouille à l'Artois

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Il libro offre l'estrema prova della precisa acribia con cui Jean-Marie Martin, scomparso nel 2021, ha sempre condotto le sue indagini scientifiche. Direttore di ricerca al CNRS e attivo soprattutto presso l'École française de Rome, è stato uno dei più rigorosi specialisti della storia dell'Italia meridionale, e in particolare della Puglia, lungo tutto il periodo medievale, dall'età bizantina a quella sveva. Importanti sono state le sue edizioni, tra le quali si ricorda qui solo quella imponente del Registrum Petri Diaconi, pubblicato dall'École française de Rome e dall'Istituto storico italiano per il Medio Evo nel 2015, e assai ragguardevoli i suoi studi, tra i quali spicca La Pouille du VIe au XIIe siècle, pubblicato per l'École française de Rome, nel 1993.

Tuttavia, il volume di cui qui si parla va oltre l'ambito cronologico che gli era più consueto, e giunge fino al sec. XIII inoltrato, occupandosi di Roberto II d'Artois (1248-1302), il quale fu figlio di Roberto I, fratello di Luigi IX il Santo e di Carlo I d'Angiò: fu dunque nipote, da parte di padre, del re di Francia e del re di Sicilia. Rinomato comandate di eserciti, servì quei due sovrani in diverse occasioni e partecipò anche alla conquista dell'Italia meridionale e alla crociata di Tunisi del 1270. Dopo che Carlo II d'Angiò, erede al trono di Sicilia, fu catturato in battaglia nel 1284, durante la guerra del Vespro, Carlo I d'Angiò lo nominò baiulo (cioè reggente) del Regno, dove, dopo la campagna di conquista del 1265-1266, era arrivato nell'agosto del 1282, rimanendovi fino al novembre del 1291.

Il volume si apre con una precisa introduzione (7-25), nella quale si traccia, innanzitutto, un breve profilo biografico di Roberto II d'Artois (8-11), soprattutto in relazione al periodo in cui rimase più stabilmente in Italia meridionale (1282-1291), e approfondisce la questione del processo al conte d'Acerra, Adenolfo d'Aquino (11-14). Per il Regno di Sicilia fu, quello, un periodo assai complesso: il papato, che aveva invocato e sostenuto l'arrivo di Carlo d'Angiò, si considerava il vero signore di quel territorio, e Martino IV e Onorio IV nominarono un balivo di parte papale, non esitando a dare ordini diretti finanche a Roberto. Durante il processo contro Adenolfo d'Aquino, Roberto mostrò la sua abilità nell'amministrazione della giustizia. Ma pari attenzione riservò anche all'amministrazione contabile di massarie, aracie e marescalle, cioè dei centri di produzione agro-pastorale, di selezione e di allevamento di cavalli che gli furono affidati in compensazioni di ciò che la monarchia siciliana gli doveva per aver governato il Regno nel corso di molti anni (14-23).

L'introduzione serve sostanzialmente a presentare il contesto e il contenuto di 26 documenti, conservati negli Archives départementales du Pas-de-Calais, che riguardano i rapporti tra Roberto II d'Artois (1248-1302) e il regno angioino di Sicilia. Si tratta di documenti precedentemente inediti e poco noti, che - come si rimarca in apertura e in chiusura dell'introduzione (7 e 24) - non costituiscono un corpus organico. Ciascuna edizione (che occupa le pp. 27-133) è preceduta da un breve regesto e dalla descrizione dell'unità archivistica.

I documenti 1-4, del 1266-1268, hanno come beneficiari alcuni Senesi favorevoli a Carlo d'Angiò e attivi in Francia. I documenti 5-26, redatti tra il 1284 e il 1303, riguardano l'attività del conte d'Artois nel Regno e i compensi che ricevette o avrebbe dovuto ricevere: cronologicamente vanno oltre la sua permanenza nel regno, e gli ultimi due sono addirittura posteriori alla sua morte. Questa serie comprende tre lettere pontificie (1, 3, 4); due atti di Carlo I d'Angiò (2, 5); quattro di Carlo II (23-26); cinque di Carlo Martello, primogenito di Carlo II (8, 13, 15, 16, 18); uno prodotto sia da Carlo Martello che da Roberto d'Artois (9); tre di Roberto d'Artois (10, 11, 14); uno di Jean de Montfort, camerlengo e capitano generale del regno (17), uno dello stesso e di altri grandi ufficiali (12); due riguardano, poi, il primo processo al conte di Acerra, Adenolfo d'Aquino (6-7); due contengono i risultati di un'inchiesta amministrativa (20-21); uno il quaternus rationum delle massarie concessi a Roberto per il periodo settembre 1297-agosto 1300 (22); infine, una ricevuta prodotta da artigiani che lavorarono per queste strutture (19).

I documenti più interessanti sono senza dubbio quelli che offrono i conti delle massarie, i quali forniscono importanti dettagli sulla gestione dei poderi affidati a Roberto in compenso del debito contratto nei suoi confronti dalla monarchia siciliana. Le informazioni sulla produzione agricola e sull'allevamento equino, sulla loro estensione geografica, sulle attrezzature agricole, sulla contabilità, nonché sulla manodopera e il suo costo, offrono elementi preziosi che permettono di approfondire non solo la conoscenza critica e dettagliata del territorio e dell'economia pugliese della fine del XIII secolo, ma anche di misurare il contributo delle istituzioni angioine all'amministrazione signorile in Artois, la cui prassi Roberto applicò anche in Francia. Sugli importanti dati che si possono trarre dal quaternus rationum delle massarie di Roberto si sofferma in particolare il contributo di Amedeo Feniello, uno dei maggiori specialisti della storia economica dell'Italia meridionale medievale, dedicato a Le système des Massarie (135-153).

Il libro è arricchito dall'itinerario compiuto, tra 1275 e 1292, da Roberto II nel Regno di Sicilia (155-165), nonché da una prosopografia di circa 80 personaggi citati nei documenti, che va, di fatto, a sostituire l'indice dei nomi. Segue un breve glossario, a cura di Amedeo Feniello, con l'esplicazione di alcuni termini più inusuali contenuti nei documenti editi (191-193) e, in conclusione, la bibliografia (195-203).

Fulvio Delle Donne